Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è legittimo anche quando: - le opere, pur essendo di modesta entità, costituiscono interventi di nuova costruzione soggetti a permesso di costruire e non a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA); - è trascorso un notevole lasso di tempo dalla realizzazione degli abusi, senza che ciò comporti la decadenza del potere sanzionatorio dell'amministrazione, salvo casi eccezionali di manifesta sproporzione tra il sacrificio imposto al privato e l'interesse pubblico al ripristino della legalità; - il provvedimento sanzionatorio è emesso nei confronti del nudo proprietario, il quale è comunque tenuto a ottemperare all'ordine di demolizione, trattandosi di un obbligo reale che segue il bene; - il territorio è sottoposto a vincoli paesaggistici, che rendono ancora più stringente il dovere di demolire le opere abusive. La sanzione demolitoria ha infatti natura oggettiva e colpisce il bene abusivo, indipendentemente dall'accertamento della responsabilità soggettiva del proprietario nell'aver realizzato l'abuso. L'amministrazione, pertanto, non è tenuta a motivare in modo specifico sull'interesse pubblico alla demolizione, salvo in casi eccezionali di manifesta sproporzione.