Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26707 del 2 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26707PEN

Massima

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Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione spetta alla persona assolta con sentenza irrevocabile, salvo che non abbia dato o concorso a dare causa per dolo o colpa grave alla custodia cautelare. La condotta del richiedente, anche se non conforme alle aspettative degli inquirenti, non deve aver avuto effettiva e concreta incidenza sull'adozione o il mantenimento della misura cautelare, essendo questa fondata su un erroneo convincimento degli inquirenti circa il suo coinvolgimento nel progetto criminoso, e non sulla sua condotta concreta. Pertanto, il rigetto della domanda di riparazione per ingiusta detenzione è legittimo solo ove il giudice dimostri che il richiedente abbia tenuto una condotta dolosa o gravemente colposa che abbia effettivamente inciso sull'applicazione o il mantenimento della custodia cautelare, non essendo sufficiente il mero disallineamento tra la condotta attesa e quella effettivamente tenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. KOVERECH Oscar - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

difensore di IO. Ma. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza pronunciata in data 27 aprile 2006 dalla Corte di appello di Napoli;

udita la relazione del Consigliere dott. Renato BRICCHETTI;

lette le conclusioni del S. Procuratore Generale, che ha chiesto annullarsi con rinvio il provvedimento impugnato.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Napoli rigettava la…

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