Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12711 del 25 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12711PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, che comporta l'applicazione di un trattamento sanzionatorio unitario, richiede non solo la vicinanza spazio-temporale degli episodi delittuosi, ma anche l'esistenza di un unico disegno criminoso che li riconnetta in un medesimo programma delinquenziale. La mera contiguità temporale e spaziale tra i reati non è di per sé sufficiente a integrare il vincolo della continuazione, essendo necessario che emerga dagli elementi fattuali un nesso di derivazione causale e teleologica tra le diverse condotte, idoneo a ricondurle ad un unico contesto esecutivo. L'apodittica riconduzione dei reati ad uno "stile di vita" improntato alla commissione di illeciti non è sufficiente a dimostrare l'unicità del disegno criminoso, in assenza di ulteriori indici rivelatori di una programmazione unitaria delle condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AN. N. IL (OMESSO)

avverso ORDINANZA del 25/05/2007 TRIB. SEZ. DIST. di MERCATO SAN SEVERINO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIRONI ((omissis))I;

lette le conclusioni del P.G. Dott. CIAMPOLI per il rigetto.

La Corte:

OSSERVA

Vista l'ordinanza in epigrafe, che ha rigettato l'istanza di applicazione della disciplina della continuazione in sede esecutiva proposta da …

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