Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8196 del 2 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:8196PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice, nel valutare l'esistenza del vincolo della continuazione tra più reati, deve effettuare un'analisi complessiva e approfondita di tutti gli elementi rilevanti, quali la distanza temporale tra le condotte, la tipologia dei reati, le modalità di esecuzione e il luogo di commissione, senza limitarsi a considerare singolarmente tali fattori. Ove tali elementi, valutati nel loro complesso, depongano per l'unità del disegno criminoso, il giudice deve riconoscere la continuazione tra i reati, a prescindere dalla loro distanza temporale o dalla diversità del luogo di commissione, purché sussista una sostanziale omogeneità delle condotte. Il giudice non può, pertanto, escludere la continuazione tra reati della stessa specie, commessi a breve distanza temporale e con analoghe modalità esecutive, sulla base di una valutazione parziale e frammentaria degli indici rivelatori dell'unicità del disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 297/2010 TRIBUNALE di PADOVA, del 24/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

lette le conclusioni del PG che ha chiesto di annullare l'ordinanza.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 24.5.2011 il giudice del Tribunale di Padova, in composizione monocratica ed in veste di giudice dell'esecu…

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