Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43978 del 18 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:43978PEN

Massima

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La qualifica di incaricato di pubblico servizio può essere riconosciuta anche a soggetti inseriti nella struttura organizzativa di una società di diritto privato, quando l'attività di tale società sia disciplinata da norme di diritto pubblico e persegua finalità pubbliche, ancorché con strumenti privatistici. In tal caso, l'esercizio di fatto di funzioni pubbliche, accompagnato dall'acquiescenza o dalla tolleranza dell'amministrazione, è sufficiente a integrare la qualifica soggettiva richiesta dalla norma incriminatrice, a prescindere da una formale investitura. L'appropriazione indebita di somme di denaro di cui l'incaricato di pubblico servizio abbia la disponibilità in ragione dell'ufficio, anche se precedente alla stipula di un contratto formale, integra il reato di peculato, non quello di appropriazione indebita, atteso che l'obbligo di pagamento sorge dal provvedimento del giudice che autorizza la permanenza nell'immobile pignorato. Il concorso morale e materiale di un soggetto estraneo nella commissione del peculato è configurabile quando questi abbia consapevolezza della qualifica soggettiva dell'intraneus e partecipi attivamente alla realizzazione del programma criminoso, anche attraverso condotte di intimidazione e accordi spartitori sui proventi illeciti. Il reato di turbata libertà degli incanti è integrato dalla mera idoneità della condotta a influenzare il regolare svolgimento della gara, a prescindere dalla prova di un effettivo turbamento o di un danno concreto. L'irreperibilità del testimone, che legittima la lettura delle sue precedenti dichiarazioni, sussiste quando risulti impossibile rintracciarlo fisicamente e condurlo in giudizio nonostante l'esperimento di tutte le ricerche e gli adempimenti previsti dalla legge. Il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione è configurabile anche nei confronti del convivente more uxorio della persona sfruttata, in assenza di elementi che indichino un rapporto patologico caratterizzato da violenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Sabina - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Brescia il 15/09/2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dr. ((omissis));
udito il Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto dei ricorsi;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore di Saluzzi, che ha concluso insistendo nei
motivi di ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), anche…

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