Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38285 del 15 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38285PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato continuato di minaccia e lesioni personali può essere legittimamente fondata sulle dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di una piena coerenza o completezza delle stesse, purché tali dichiarazioni trovino riscontro in altri elementi di prova, come il referto medico attestante le lesioni subite e le dichiarazioni di testimoni che hanno constatato immediatamente dopo i fatti la presenza di segni di aggressione e dell'arma utilizzata. La mera prospettazione di una ricostruzione alternativa della vicenda, che si limiti a contestare la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito, non è sufficiente a integrare un vizio logico della motivazione della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/12/2014 della Corte d'Appello di Trento, Sezione distaccata di Bolzano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CORASANITI Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Bolzano del …

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