Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5328 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:5328SENT

Massima

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La revoca di un bando di gara da parte della stazione appaltante determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente a coltivare il ricorso, rendendo lo stesso improcedibile. In tali casi, il giudice amministrativo, pur non entrando nel merito delle censure sollevate, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio tra le parti in ragione della peculiarità della vicenda processuale. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse, infatti, non implica alcun giudizio di merito sulla legittimità degli atti impugnati, ma si fonda esclusivamente sulla sopravvenuta irreversibile perdita di interesse del ricorrente a ottenere una pronuncia sul ricorso, a seguito della revoca degli atti impugnati da parte della stazione appaltante. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, pur non potendo entrare nel merito delle censure sollevate, è comunque tenuto a pronunciarsi sulla questione processuale della sopravvenuta carenza di interesse, dichiarando l'improcedibilità del ricorso e compensando le spese di giudizio tra le parti, in considerazione della peculiarità della vicenda processuale e dell'assenza di una pronuncia nel merito.

Sentenza completa

N. 03071/2012
REG.RIC.

N. 05328/2012 REG.PROV.COLL.

N. 03071/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3071 del 2012, proposto da:
Vivenda Spa, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Massimiliano Brugnoletti, con domicilio eletto presso Massimiliano Brugnoletti in Roma, via Antonio Bertoloni, 26/B;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa dall’avv. Antonio Graziosi, con domicilio in Roma, via Tempio di Giove, 21, presso l’Avvocatura comunale;

e con l'intervento di

ad adiuvandum:
Associazione Confcooperative, rappresentata e difesa dall'avv. Michele Perrone, con domicilio eletto presso Alfredo Placidi in Roma, via Cosseria, 2;

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