Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10602 del 8 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10602PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 321 c.p.p. presuppone la sussistenza di un pericolo concreto ed attuale che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravarne o protrarne le conseguenze ovvero agevolare la commissione di altri reati. Tale pericolo deve essere valutato in concreto, non essendo sufficiente il mero collegamento indiretto o occasionale tra il bene e il reato contestato. Il giudice è pertanto tenuto a motivare in modo specifico e dettagliato la sussistenza di tale pericolo, non potendosi limitare a una mera ripetizione della formula normativa. La semplice relazione tra il bene e il reato, in assenza di una concreta e attuale probabilità di un futuro pregiudizio, non è sufficiente a giustificare il sequestro preventivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal terzo interessato:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 24/04/2017 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALVANESE Ersilia;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. …

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