Cassazione civile Sez. II sentenza n. 2435 del 2 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2435CIV

Massima

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Il verbale di accertamento redatto da un pubblico ufficiale, quale agente di polizia municipale, gode della presunzione di veridicità e di attendibilità prevista dall'art. 2700 c.c. fino a querela di falso, la quale costituisce l'unico rimedio esperibile per contestare le circostanze di fatto attestate nell'atto. Pertanto, nel giudizio di opposizione a sanzione amministrativa, è ammessa la contestazione e la prova unicamente di elementi che esulano dall'accertamento diretto del pubblico ufficiale, come l'identificazione del responsabile, la sua capacità o l'elemento soggettivo, ovvero di circostanze oggettivamente contraddittorie rispetto a quanto riportato nel verbale. La mancata contestazione immediata dell'infrazione, ove non necessaria ai sensi dell'art. 201, comma 1-bis, c.d.s., non integra di per sé una violazione del diritto di difesa, essendo comunque garantita la possibilità di tutela giurisdizionale avverso l'atto amministrativo sanzionatorio. Inoltre, la previsione normativa che esclude l'obbligo di contestazione immediata anche per l'ipotesi di attraversamento di incrocio con semaforo rosso non contrasta con il diritto di difesa, in quanto la mancata presentazione di osservazioni o documenti non pregiudica la possibilità di impugnare l'atto amministrativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROVELLI ((omissis)) - Presidente

Dott. PROTO Vincenzo - Consigliere

Dott. MANNA Felice - Consigliere

Dott. CARRATO Aldo - rel. Consigliere

Dott. FALASCHI Milena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso (iscritto al N.R.G. 18737/05) proposto da:

DI. PA. CL. (C.F.: (OMESSO)), rappresentata e difesa, in forza di procura speciale a margine del ricorso, dall'Avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso lo studio dell'Avv. ((omissis)), in Roma, via della Bufalotta, n. 174;

- ricorrente -

contro

COMUNE DI PALERMO, in persona del Sindaco pro-tempore;

- intimato -

Avverso la sentenza del Giudice di pace di Palermo n. 9236/2004, depositata il 1 ottobre 2004;

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