Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15249 del 20 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15249PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può legittimamente fondare il proprio apprezzamento sulle dichiarazioni accusatorie rese dal coimputato, purché siano adeguatamente riscontrate da altri elementi probatori, anche di natura indiziaria, che ne confermino l'attendibilità e la riferibilità agli indagati. In particolare, le dichiarazioni del coimputato, rese in un contesto confidenziale e non in sede di interrogatorio, possono costituire un valido elemento di riscontro, in quanto non soggette al regime di valutazione di cui all'art. 192, comma 3, c.p.p. Inoltre, il giudice può valorizzare altri elementi indiziari, come le intercettazioni di conversazioni tra gli indagati e lo scambio di messaggi tra di loro, purché siano idonei a confermare il quadro indiziario complessivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo Presidente del 06/03/2 -

Dott. SIOTTO ((omissis)) rel. Consigliere SENTE -

Dott. CAIAZZO ((omissis)) N. -

Dott. CAVALLO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CAPOZZI ((omissis)) N. 38618/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 5585/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 01/08/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) SIOTTO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto che ha chiesto dichiararsi i ricorsi inammissibili;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), per entrambi, che ha chiesto l&…

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