Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34483 del 3 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:34483PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In tema di reati in materia di stupefacenti, ai fini dell'integrazione dell'aggravante di cui all'art. 73, comma 6, del d.P.R. n. 309 del 1990, è sufficiente che ciascuno dei soggetti coinvolti nell'attività delittuosa abbia posto in essere una delle condotte previste per la realizzazione del reato (offerta, eventuale intermediazione, acquisto, detenzione o altre), senza che sia necessario che tutti abbiano compiuto tutte le suddette condotte. Pertanto, la pluralità di soggetti che si alternano nella vendita della sostanza stupefacente, secondo modalità identiche, integra l'aggravante del concorso di tre o più persone. Inoltre, l'applicazione dell'aumento di pena per effetto della recidiva facoltativa richiede un adeguato onere motivazionale da parte del giudice, il quale deve valutare l'idoneità della nuova condotta criminosa a rivelare una maggiore capacità a delinquere del reo, tenendo conto anche della natura omogenea dei precedenti penali. Infine, il giudizio di comparazione tra circostanze attenuanti generiche ed aggravanti, implicando una valutazione discrezionale tipica del giudizio di merito, è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o carenza motivazionale, non essendo sufficiente che il giudice si sia limitato a ritenere l'equivalenza la soluzione più idonea a realizzare l'adeguatezza della pena irrogata in concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuele - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/06/2019 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere DI STASI Antonella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 26/06/2019, la Corte di appello di Palermo confermav…

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