Il diritto di un partito politico all'utilizzo di un immobile di proprietà pubblica non costituisce un diritto assoluto e può essere legittimamente revocato dall'amministrazione proprietaria, qualora vengano meno i presupposti che ne avevano giustificato la concessione, senza che ciò comporti una lesione del diritto di libera associazione e di libera espressione politica. L'amministrazione, nel riacquisire la disponibilità dell'immobile, deve comunque rispettare il principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, motivando adeguatamente le ragioni che giustificano la revoca della concessione d'uso. Il venir meno dell'interesse alla decisione della controversia, a seguito della restituzione dell'immobile da parte del partito politico, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò pregiudichi la possibilità per il partito di tutelare in altra sede i propri diritti e interessi.