Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19695 del 12 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19695PEN

Massima

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Il reato di truffa si consuma nel momento in cui l'agente ha conseguito il profitto ingiusto, con danno della persona offesa, indipendentemente dalla cessazione dell'attività dell'impresa utilizzata per la realizzazione della condotta fraudolenta. Ai fini della determinazione del momento consumativo del reato, rileva il compimento degli ultimi atti di gestione o di disposizione patrimoniale posti in essere dall'agente a danno della vittima, e non la mera cessazione dell'attività dell'impresa coinvolta. La prescrizione del reato di truffa decorre pertanto dal momento in cui si realizza l'ultimo atto di disposizione patrimoniale fraudolento, a prescindere dalla prosecuzione dell'attività dell'impresa utilizzata per la commissione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Lucia - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 6236/2013 della CORTE di APPELLO di MILANO, del 14 maggio 2014;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 5 febbraio 2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI LUCIANO;
udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. DI LEO GIOVANNI, che ha chiesto l'annullamento delle sentenza impugnata;
udito il difensore del ricorrente avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha conc…

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