Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione esclusiva in materia di acque pubbliche, ha ritenuto legittima l'ordinanza sindacale contingibile e urgente che ha imposto ai condomini proprietari di immobili prospicienti un corso d'acqua minore di provvedere alla rimozione del materiale franato nell'alveo e alla riparazione del muro di contenimento crollato, in quanto sussistevano i presupposti di contingibilità e urgenza per la tutela della pubblica incolumità. In particolare, il Tribunale ha affermato che: 1) L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non è censurabile, in quanto i provvedimenti di necessità e urgenza non devono essere preceduti da tale adempimento, essendo incompatibile con l'esigenza di agire celermente per la tutela immediata dell'incolumità pubblica. 2) Sussistono i presupposti di contingibilità e urgenza quando vi sia un pericolo imminente ed irreparabile per la pubblica incolumità, non altrimenti fronteggiabile con gli strumenti ordinari, e l'impossibilità di differire l'intervento ad altra data, in relazione alla ragionevole previsione di un danno incombente. Tali requisiti ricorrono anche quando la situazione di pericolo sia nota da tempo, in quanto il ritardo nell'agire può aggravare la situazione medesima. 3) L'ordinanza contingibile e urgente può essere legittimamente indirizzata ai proprietari privati di aree e manufatti, anche se destinati all'uso pubblico, in quanto essi sono in grado di eliminare la fonte di pericolo in virtù del loro diritto dominicale. Ciò prescinde dalla ripartizione degli oneri economici dei lavori e dall'individuazione del soggetto tenuto in via ordinaria alla manutenzione. 4) L'obbligo di ricostruzione delle porzioni ammalorate del muro spondale di un corso d'acqua minore grava sui proprietari frontisti, in quanto opera a tutela delle loro proprietà, fermo restando il diritto di questi ultimi di ottenere dal Comune il rimborso di parte delle spese sostenute.