Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34653 del 23 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34653PEN

Massima

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Il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice di pace, anche in presenza di opposizione della persona offesa, non richiede la preventiva fissazione di un'udienza camerale, essendo sufficiente che il giudice prenda in considerazione le ragioni addotte dall'opponente e fornisca adeguata motivazione in ordine all'insussistenza della lesività delle espressioni attribuite all'indagato. Il decreto di archiviazione del giudice di pace è impugnabile per cassazione solo per violazione del contraddittorio, non essendo necessaria la previa audizione delle parti in udienza. Il giudice di pace, nel decidere sull'opposizione, è tenuto a valutare le ragioni addotte dalla persona offesa, ma può legittimamente disporre l'archiviazione qualora ritenga che le espressioni attribuite all'indagato non integrino gli estremi del reato di diffamazione, motivando adeguatamente tale conclusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Pao - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SAVANI Pietro - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. MA. ;

nei confronti di:

1) CA. EL. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 956/2010 GIUDICE DI PACE di ROMA, del 07/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

lette le conclusioni del PG che ha chiesto declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con decreto in data 7 aprile 2010 il giudice di pace di Roma ha…

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