Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38619 del 14 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38619PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria di somme di denaro destinate alla pubblica amministrazione, integra il reato di peculato di cui all'art. 314 c.p., a prescindere dalla natura pubblica o privata del rapporto giuridico intercorrente tra l'ente impositore e il soggetto delegato alla riscossione. Ciò in quanto il denaro versato dal contribuente entra nella disponibilità della pubblica amministrazione nel momento stesso della consegna all'incaricato dell'esazione, essendo destinato alla realizzazione dei fini pubblici, anche se riscosso attraverso strumenti bancari o mezzi di pagamento elettronici. La condotta appropriativa, seppur di modesta entità, lede l'interesse alla integrità patrimoniale della pubblica amministrazione, non potendo essere considerata inoffensiva in ragione del principio di offensività. Il giudice, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi prospettati dall'imputato, essendo sufficiente che egli spieghi e giustifichi l'uso del potere discrezionale conferito dalla legge, indicando le ragioni ostative e le circostanze ritenute di preponderante rilievo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia A - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/04/2017 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa GIORDANO EMILIA ANNA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Venezia, in parziale riforma da quella del Tr…

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