Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7243 del 24 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7243PEN

Massima

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Il comportamento persecutorio e violento nei confronti del coniuge separato, caratterizzato da reiterate condotte minacciose e aggressive, può integrare il reato di atti persecutori, anche in assenza di una prognosi positiva sulla possibilità di concessione della sospensione condizionale della pena. Le dichiarazioni della persona offesa, adeguatamente valutate nella loro attendibilità soggettiva e intrinseca, possono da sole fondare un giudizio di colpevolezza, senza necessità di ulteriori riscontri, quando risultino coerenti e sorrette da elementi di conferma, come testimonianze, comunicazioni minacciose e certificazioni mediche. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa, deve operare un rigoroso scrutinio, motivando in modo esaustivo le ragioni del proprio convincimento, anche in relazione a eventuali contrasti con le dichiarazioni di altri testimoni. La mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, in assenza di specifica richiesta, non richiede una motivazione espressa, essendo sufficiente il riferimento alle caratteristiche della personalità dell'imputato e alla gravità dei fatti, tali da escludere una prognosi positiva sulla sua futura astensione dal commettere ulteriori reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli dell'11 febbraio 2014;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione del consigliere BRUNO ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale FILIPPI Paola, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) era chiamato a rispondere, innanzi al Tribunale di Nola, dei reati di cui all'articolo 612 bis codice p…

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