Il divieto di elezione per più di due mandati consecutivi dei consiglieri dell'Ordine degli Avvocati, previsto dall'art. 3, comma 3, della legge n. 113/2017, si applica in base a una nozione oggettiva di mandato, correlata alla durata della consiliatura, a prescindere dalla minore durata soggettiva dovuta a dimissioni volontarie del consigliere. Pertanto, le dimissioni anticipate non sono idonee a elidere il computo del mandato ai fini del rispetto del divieto, né la mancata partecipazione a una consiliatura di durata inferiore ai due anni vale a interrompere la consecutività dei mandati. Inoltre, l'irrilevanza di un mandato infrabiennale ai fini del conteggio dei mandati consecutivi, prevista dall'art. 3, comma 4, della legge n. 113/2017, comporta anche l'esclusione della sua idoneità a costituire una cesura della possibilità di condizionamento del corpo elettorale derivante dall'espletamento di precedenti mandati. La ratio del divieto di terzo mandato consecutivo è quella di assicurare la più ampia partecipazione degli iscritti all'esercizio delle funzioni di governo degli Ordini, favorendone l'avvicendamento nell'accesso agli organi di vertice.