Il diniego di autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per attività commerciale è legittimo quando l'attività si inserisce all'interno di una struttura architettonica che costituisce parte integrante di un complesso ecclesiastico e la collocazione degli espositori in aderenza al pronao della chiesa non è compatibile con il decoro e la pubblica fruizione dell'insieme architettonico della piazza e del complesso monumentale, in quanto tali elementi sono rilevanti ai fini della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità del diniego, deve considerare la congruità della motivazione fornita dall'amministrazione, anche alla luce della documentazione fotografica prodotta, in applicazione dei principi di tutela del paesaggio e dei beni culturali previsti dalla normativa vigente. La decisione di rigettare il ricorso avverso il diniego è pertanto conforme ai suddetti principi di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, nonché al dovere di bilanciamento tra l'interesse pubblico alla conservazione dei beni culturali e l'interesse privato all'esercizio dell'attività commerciale, in ossequio al principio di proporzionalità.