Consiglio di Stato sentenza n. 4852 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:4852SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia adottato dal Prefetto, pur prescindendo dall'accertamento della rilevanza penale dei fatti, deve essere sorretto da elementi indiziari concreti, attuali e oggettivamente idonei a far ritenere concretamente possibile il pericolo di infiltrazione mafiosa nell'attività dell'impresa, senza che sia necessaria la prova di un condizionamento effettivo. Pertanto, la valutazione discrezionale del Prefetto, pur ampia, non può fondarsi su meri sospetti o congetture, ma deve essere ragionevolmente sorretta da una pluralità di indizi seri, precisi e concordanti, oggettivamente riscontrabili, che secondo l'esperienza comune assumano un significato univoco in ordine all'attualità e concretezza del pericolo di infiltrazione mafiosa nell'impresa. In particolare, assumono rilevanza indiziante i rapporti di frequentazione e di collegamento, anche di natura societaria, tra l'impresa e soggetti contigui ad ambienti criminali, nonché i precedenti penali e le vicende giudiziarie che abbiano interessato tali soggetti, anche se non direttamente riferibili all'impresa stessa, purché siano idonei a far ritenere concretamente possibile il pericolo di condizionamento mafioso della gestione societaria. Inoltre, il fatto che l'impresa sia stata destinataria in passato di certificazioni antimafia liberatorie non esclude la legittimità di un successivo provvedimento interdittivo, in quanto la valutazione deve essere compiuta caso per caso sulla base del contenuto dei singoli atti, senza che possano ritenersi consolidate situazioni discendenti da precedenti provvedimenti, anche definitivi.

Sentenza completa

N. 08244/2013
REG.RIC.

N. 04852/2014REG.PROV.COLL.

N. 08244/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8244 del 2013, proposto da:
((omissis)) S.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Sistina, n. 121;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del Ministro pro-tempore;
U.T.G. - Prefettura di Caserta e U.T.G. - Prefettura di Napoli, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro-tempore, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;

nei confronti di

Co…

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