Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11871 del 15 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:11871PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concetto di "gravi indizi di colpevolezza" ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale non si atteggia allo stesso modo del termine "indizi" inteso quale elemento di prova idoneo a fondare un motivato giudizio finale di colpevolezza. Pertanto, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, è sufficiente qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati addebitatigli, senza che gli indizi debbano essere valutati secondo i più rigorosi criteri richiesti per il giudizio di merito dall'art. 192, comma 2, c.p.p. La scelta e la valutazione delle fonti di prova rientrano tra i compiti istituzionali del giudice di merito e sfuggono al controllo del giudice di legittimità se adeguatamente motivate e immuni da errori logico-giuridici. In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, l'interpretazione del linguaggio adoperato dai soggetti intercettati, anche quando sia criptico o cifrato, costituisce questione di fatto, rimessa alla valutazione del giudice di merito, la quale, se risulta logica in relazione alle massime di esperienza utilizzate, si sottrae al sindacato di legittimità. Ai fini della partecipazione al delitto di associazione mafiosa, non è necessaria la dimostrazione del ruolo specifico svolto dal soggetto nell'ambito dell'associazione, potendosi la partecipazione al sodalizio criminoso realizzare nei modi più svariati, la cui specificazione non è richiesta dalla norma incriminatrice. La presunzione di pericolosità sociale derivante dalla qualità di partecipe del delitto di associazione mafiosa può essere superata solo quando si è dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO D. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. DI PISA - rel. Consigliere

Dott. SGADARI G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/07/2017 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
sentite le conclusioni del PG Dr. PRATOLA GIANLUIGI il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito l'Avv. (OMISSIS), in sostituzione del difensore di fiducia, che ha chiesto l'annullamento dell' ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 28/07/2017 il Tribunale di Lecce, sezione del riesame, rigettava la richiesta ex articolo 309 c.p.p. pr…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.