La custodia cautelare in carcere non può essere sostituita con gli arresti domiciliari quando permangono il pericolo di reiterazione dei reati e il pericolo di fuga, nonostante il comportamento successivo dell'indagato e il tempo trascorso dai fatti, in quanto tali esigenze cautelari sono giustificate dalla gravità e dalle modalità della condotta delittuosa, che rivelano una radicata e attuale pericolosità dell'indagato, non superata dalla permanenza in carcere per alcuni mesi. La valutazione delle esigenze cautelari deve essere effettuata sulla base di una motivata e appropriata valutazione delle risultanze processuali, senza che assumano rilievo mere considerazioni rivalutative sulla condotta dell'indagato o sull'esistenza di condizioni che non si erano ancora verificate al momento della pronuncia. La sussistenza del pericolo di reiterazione del reato e del pericolo di fuga, desunta dalle modalità della condotta delittuosa, è sufficiente a giustificare il mantenimento della custodia cautelare in carcere, senza che sia necessario accertare l'esistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza.