Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dall'art. 1-quinquies della legge n. 431 del 1985 opera fino all'adozione da parte delle Regioni dei piani paesaggistici di cui all'art. 1-bis della medesima legge, indipendentemente dal decorso infruttuoso del termine del 31 dicembre 1986 originariamente previsto per tale adozione. Tale vincolo, che riflette la speciale vocazione estetico-culturale dei beni paesaggistici, non contrasta con il diritto di proprietà tutelato dall'art. 42 Cost., in quanto giustificato dall'esigenza di preservare da modifiche irreversibili le aree di maggior valore paesistico nelle more della predisposizione dei piani regionali. Pertanto, il provvedimento ministeriale che annulla l'autorizzazione comunale per la realizzazione di opere edilizie comportanti un incremento volumetrico, in violazione del divieto di cui all'art. 1-quinquies, è legittimo e non eccede i limiti del sindacato di legittimità, estendendosi anche alla verifica della motivazione dell'atto comunale. Inoltre, il termine di 60 giorni previsto per l'esercizio del potere di annullamento da parte del Ministero attiene esclusivamente al momento dell'adozione del provvedimento, essendo irrilevante il successivo momento della notifica dello stesso al privato.