Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31626 del 17 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31626PEN

Massima

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Il proprietario o il soggetto che abbia la disponibilità di un immobile pericolante per la pubblica incolumità, regolarmente intimato dall'autorità competente di provvedere alla messa in sicurezza dello stesso, è tenuto ad adempiere tempestivamente all'ordine impartito, senza poter eccepire l'errata individuazione catastale dell'immobile, qualora risulti provato che egli fosse comunque a conoscenza dell'esistenza dell'ordinanza e del pericolo rappresentato dall'edificio. Il mancato adempimento all'ordine legittimamente impartito per motivi di pubblica sicurezza configura il reato di cui all'art. 650 c.p., a prescindere dalla titolarità formale del bene, essendo sufficiente la disponibilità materiale dello stesso. L'obbligo di attivarsi per la messa in sicurezza dell'immobile pericolante grava sul soggetto che ne abbia la disponibilità di fatto, anche in assenza di una formale titolarità, qualora risulti provato che egli fosse a conoscenza dell'esistenza dell'ordinanza e del pericolo rappresentato dall'edificio. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale del soggetto intimato, può legittimamente fondare la propria decisione sulla prova testimoniale circa i precedenti contatti con l'autorità e gli impegni assunti, nonché sull'inerzia del destinatario dell'ordine anche a fronte di ulteriori provvedimenti sanzionatori, senza che tale accertamento possa essere sindacato in sede di legittimità, salvo vizi logici o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria S. - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa in data 27/6/2013 dal Tribunale di Salerno;

Visti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. DI TOMASSI M.Stefania;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito l'avvocato (OMISSIS), per il ricorrente, che ha concluso chiedendo l'acco…

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