Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15646 del 16 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:15646PEN

Massima

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Il custode di beni pignorati risponde penalmente per l'omissione di atti idonei ad impedire la sottrazione di tali beni, anche qualora il terzo che li abbia asportati ritenga di esserne il proprietario, in quanto il custode è comunque tenuto a opporsi all'indebita condotta sottrattiva, a prescindere dalla fondatezza della pretesa proprietaria del terzo. Infatti, il custode è responsabile per il mancato esercizio dei poteri e doveri inerenti alla custodia, a tutela dell'interesse pubblico all'integrità del patrimonio sottoposto ad esecuzione forzata, indipendentemente dalla valutazione della legittimità della condotta del terzo. La responsabilità penale del custode non viene meno per il solo fatto che il terzo, ritenendosi proprietario del bene, lo abbia asportato senza che il custode si sia opposto, in quanto quest'ultimo è comunque tenuto a impedire la sottrazione, salvo che non dimostri di aver posto in essere tutti gli atti idonei a tal fine. Pertanto, la mancata opposizione del custode all'asporto del bene pignorato da parte del terzo, che si ritenga proprietario, integra il reato di cui all'art. 388, comma 5, c.p., a prescindere dalla fondatezza della pretesa proprietaria del terzo e dalla valutazione della legittimità della sua condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. RADDUSA ((omissis)) - Relatore

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Be.Al., nato a S il (Omissis)
Avverso la sentenza della Corte di appello di Brescia del 27 febbraio 2023 visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza descritta in epigrafe la Corte di appello di Brescia ha confermato la condanna, alla pena ritenuta di giustizia, resa ai danni di Be.Al., ritenuto responsabile del reato di cui all'ar…

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