Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43589 del 14 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43589PEN

Massima

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Il dolo nella ricettazione può essere desunto dalla mancanza di giustificazione circa la disponibilità degli oggetti ricettati, unitamente alle dichiarazioni testimoniali che confermino la consapevolezza dell'imputato circa la provenienza delittuosa della refurtiva. La valutazione della congruità e adeguatezza della pena, nonché l'esclusione delle circostanze attenuanti, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve motivare in modo ponderato e significativo tali scelte. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, in assenza di specifici motivi di impugnazione, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - est. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Nella causa penale promossa da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3282/2014 della Corte d'appello di Bari del 28/10/2014;
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
sentita la relazione del Consigliere Dott. AIELLI Lucia;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CARDIA Delia che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha concluso riportandosi ai motivi.
IN FATTO E IN DIRITTO
Letto i…

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