Il reato di associazione di tipo mafioso si configura quando un soggetto partecipa stabilmente a un'organizzazione criminale dotata di una struttura gerarchica e di una capacità di intimidazione derivante dal vincolo associativo, a prescindere dalla realizzazione di specifici reati-fine, essendo sufficiente il contributo del singolo alla potenzialità pericolosa del gruppo. Il ruolo di capo o di organizzatore dell'associazione mafiosa deve essere riconosciuto a colui che sia al vertice di un'entità criminale autonoma, dotata di propri membri e regole, ovvero a chi sia posto a capo di un settore specifico delle attività illecite del gruppo, con poteri decisionali e deliberativi autonomi. L'aggravante del metodo mafioso ricorre quando l'azione criminosa, pur non essendo finalizzata all'agevolazione di un'associazione mafiosa, sia comunque connotata da una carica intimidatoria derivante dal vincolo associativo, tale da creare nella vittima una condizione di assoggettamento. Ai fini della configurabilità di tale aggravante, non è necessario che il reato sia commesso nell'interesse o a vantaggio dell'associazione, essendo sufficiente che l'azione sia funzionale a creare nella vittima una condizione di soggezione, come riflesso del prospettato pericolo di trovarsi a fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo criminale mafioso.