Il giudicato formatosi sulla sentenza del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso avverso la procedura espropriativa di un'area destinata a "verde sportivo" e sulla quale i proprietari avevano richiesto l'autorizzazione per la realizzazione di parcheggi, impone all'amministrazione comunale di dare esecuzione alla decisione, anche attraverso la retrocessione o il risarcimento per equivalente, salvo il caso in cui l'amministrazione abbia legittimamente modificato la destinazione urbanistica dell'area, rendendo edificabile gran parte del lotto e prevedendo la permanenza del parcheggio pubblico mediante cessione di una superficie superiore a quella occupata, in base a convenzione urbanistica. In tale ipotesi, l'amministrazione può legittimamente opporsi alla restituzione o al risarcimento, avvalendosi della facoltà di cui all'art. 43, comma 3, del d.P.R. n. 327/2001, di conservare il bene espropriato, previo pagamento di un'indennità.