Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22975 del 10 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22975PEN

Massima

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Il sequestro probatorio eseguito dalla polizia giudiziaria nel corso di una perquisizione delegata dal pubblico ministero, che abbia genericamente ordinato di sequestrare le cose pertinenti al reato senza provvedere successivamente alla convalida, è inammissibile. In tal caso, l'interessato può richiedere la restituzione delle cose al pubblico ministero ed esperire l'opposizione al giudice per le indagini preliminari in caso di diniego. Tuttavia, qualora la convalida del sequestro sia stata tempestivamente effettuata, il lamentato vizio di mancata convalida risulta insussistente. Il ricorso avverso l'ordinanza che dichiara inammissibile la richiesta di riesame del sequestro in assenza di convalida deve pertanto essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della Cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del Riesame di BOLOGNA n. 134/16 in data 23/12/2016;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DI LEO Giovanni, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordin…

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