Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7393 del 19 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:7393PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., richiede la dimostrazione dell'inserimento del soggetto nel sodalizio criminale con carattere di stabilità e continuità, attraverso il compimento di condotte concrete e univocamente indicative dell'adesione al programma criminoso del gruppo. Non è sufficiente il mero episodio dell'affiliazione, ove non accompagnato da ulteriori elementi probatori che comprovino la piena e consapevole partecipazione dell'imputato alle attività illecite del sodalizio. La giurisprudenza ha superato il c.d. "modello organizzatorio", richiedendo la prova di un effettivo e concreto contributo dell'imputato al perseguimento degli scopi associativi, non essendo più sufficiente la mera adesione formale all'associazione. Pertanto, la condanna per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p. non può fondarsi esclusivamente sull'episodio dell'affiliazione, in assenza di ulteriori condotte dimostrative della concreta e continuativa partecipazione dell'imputato alle attività del sodalizio mafioso. Inoltre, la valutazione degli elementi probatori deve essere effettuata con riferimento allo specifico periodo temporale considerato nell'imputazione, non essendo sufficiente il mero riscontro di condotte precedenti o successive, se non adeguatamente collegate al periodo contestato. Infine, l'errore di fatto rilevante ai fini dell'attivazione del rimedio straordinario di cui all'art. 625-bis c.p.p. deve consistere in un errore percettivo della Corte di cassazione, non in un mero errore di valutazione o di interpretazione degli atti processuali, e deve essere decisivo ai fini della decisione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico Vittorio Stanislao - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso straordinario proposto ai sensi dell'art. 625-bis cod. proc. pen. da
Ni.An., nato il omissis a C,
avverso la sentenza della Corte di cassazione in data 2/12/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Carlo Renoldi;
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Luigi Giordano, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza della Corte di appello di Catanzaro in data 24 settembre 2021…

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