Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 16568 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:16568SENT

Massima

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Il vincolo paesaggistico impone all'Amministrazione di valutare la compatibilità di un intervento edilizio non solo in relazione alle caratteristiche intrinseche dell'opera, ma anche in considerazione del contesto ambientale e paesaggistico in cui essa si inserisce, al fine di evitare ulteriori compromissioni e dequalificazioni di un'area già parzialmente degradata. Pertanto, la Soprintendenza, nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica, può legittimamente negare il parere di compatibilità paesaggistica anche per un manufatto abusivo realizzato in una zona vincolata ma già compromessa, ove ritenga che la sua permanenza possa determinare un ulteriore peggioramento della qualità del contesto, con particolare riferimento al rapporto tra aree cementificate e aree libere, nonché all'assetto scenico, percettivo e panoramico dell'ambito paesaggistico tutelato. Tale valutazione, fondata sull'analisi delle caratteristiche concrete dell'opera e del contesto in cui essa si colloca, non può essere sindacata in sede giurisdizionale se non per manifesta illogicità o irragionevolezza, non essendo il giudice amministrativo chiamato a sostituire la propria valutazione a quella dell'Amministrazione competente. Inoltre, l'Amministrazione non è tenuta a una analitica confutazione delle singole osservazioni formulate dal privato, essendo sufficiente una motivazione che consenta di complessivamente comprendere le ragioni della decisione assunta.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/09/2024

N. 16568/2024 REG.PROV.COLL.

N. 10769/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10769 del 2018, proposto dalla Ma.Bi. s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Marino, via Cavour 123;

contro

il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e la ((omissis)) e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti, in persona del rispettivo legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;

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