Consiglio di Stato sentenza n. 10350 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:10350SENT

Massima

La pianificazione urbanistica rientra nell'ampia discrezionalità dell'amministrazione, sindacabile in sede giurisdizionale solo nei casi di esiti abnormi o manifestamente illogici. La modifica del regime urbanistico di un'area, anche in presenza di una pregressa edificabilità e di un atto di obbligo presentato dal privato, non richiede una congrua motivazione specifica qualora non sussista un'aspettativa qualificata del proprietario, come nel caso di mancata approvazione di un piano attuativo o di diniego di un titolo edilizio. La sussistenza di vincoli paesaggistici e ambientali, anche se la durata delle misure di salvaguardia è limitata nel tempo, costituisce un valido fondamento per la scelta di riclassificare l'area come non edificabile, nell'esercizio del potere di governo del territorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/11/2022

N. 10350/2022REG.PROV.COLL.

N. 06707/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6707 del 2015, proposto dalla società Montelatino VI S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Marco Di Camillo e Marcello Clarich, con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia, e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Di Camillo in Roma, via Pietro Bernardini 21;

contro

la Regione Lazio, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'Elisa Caprio, con domicilio eletto presso l’ufficio dell’Avvocatura regionale, in Roma, via Marcantonio Colonna 27;

nei confronti

Roma Capital…

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