Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19984 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19984PEN

Massima

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Il rifiuto di sottoporsi a legittimi controlli di polizia e l'opposizione violenta agli agenti nell'esercizio delle loro funzioni, anche se determinati da una reazione di rabbia per un presunto abuso, integrano il reato di resistenza a pubblico ufficiale, essendo irrilevanti le motivazioni soggettive dell'agente. La recidiva, quando non specificamente contestata in sede di impugnazione, può essere legittimamente riconosciuta dal giudice di appello, il quale gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, purché adeguatamente motivata, anche in relazione all'aumento per la continuazione, senza che sia necessaria una specifica motivazione sulla recidiva stessa. Il giudice di legittimità, nel vagliare la congruità della pena, si limita a verificare l'assenza di vizi logici o giuridici nella motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2022 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente CAPOZZI Angelo;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Firenze, a seguito di gravame interposto dall'…

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