Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4782 del 5 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4782PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il soggetto che, pur non essendo formalmente amministratore di una società, di fatto ne dirige e controlla l'attività, compiendo atti distrattivi del patrimonio sociale a proprio vantaggio, può essere ritenuto amministratore di fatto e rispondere del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione. Ciò anche quando l'attività distrattiva sia realizzata attraverso la costituzione di una nuova società, alla quale viene trasferito il ramo d'azienda ancora attivo della società fallita, continuandone di fatto l'attività in modo da appropriarsi degli utili, mentre gli oneri di gestione gravano sulla nuova società. La condotta distrattiva può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali la nomina di meri prestanome ai vertici della società, l'affitto di azienda a condizioni vantaggiose per l'amministratore di fatto, la cessione di licenze commerciali con falsa attestazione di assenso del curatore fallimentare. In tali casi, le attenuanti generiche possono essere negate in ragione della gravità dei precedenti penali dell'imputato e della non corretta condotta tenuta successivamente ai fatti per i quali si procede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 367/2005 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 14/03/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;
Udito il PG in persona del sost.proc.gen. Dott. Fraticelli M., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe, la CdA di Brescia ha confermato, con riferimento a (OMISSIS), la pronunzia di prim…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.