Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4885 del 3 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:4885PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza esclusiva della custodia cautelare in carcere per il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) può essere superata solo con il recesso dell'indagato dall'associazione o con l'esaurimento dell'attività associativa, mentre il mero decorso di un apprezzabile lasso di tempo tra i fatti contestati e l'emissione della misura cautelare non costituisce, di per sé, prova dell'irreversibile allontanamento dell'indagato dal sodalizio criminoso, potendo essere valutato esclusivamente in via residuale, quale uno dei possibili elementi volti a dimostrare, in modo obiettivo e concreto, l'assenza di esigenze cautelari. Inoltre, la sussistenza di precedenti penali per reati contro il patrimonio, che dimostrino il persistente inserimento dell'indagato in contesti di criminalità organizzata, rappresenta un ulteriore elemento idoneo a giustificare il mantenimento della misura cautelare detentiva, anche in assenza della prova del recesso dall'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PACILLI G.A.R. - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa l'8 luglio 2022 dal Tribunale di Lecce, in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza, emessa l'8 luglio 2022, il Tribunale di Le…

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