L`obbligo di indicazione del termine di conservazione dei prodotti alimentari, a norma del d.P.R. n. 322 del 1982, di attuazione delle direttive C.E.E. n. 79/112 e 77/94, riguarda i prodotti destinati al consumatore finale e si estende solo ad altre situazioni (destinazione a ospedali, mense, ristoranti ed altre simili collettivita`) caratterizzate dall`immediato consumo del prodotto confezionato ovvero dal suo diretto impiego nella preparazione di vivande da consumare senza ulteriori trasferimenti commerciali. Ne deriva che l`art. 12, ultimo comma, del citato d.P.R. n. 322 - secondo cui i prodotti alimentari non commercializzati al dettaglio e quelli destinati all`industria e ai laboratori artigianali possono riportare le indicazioni previste dal precedente art. 7 solo sui documenti commerciali di vendita -va interpretato nel senso che la sola annotazione documentale e` sufficiente per i prodotti destinati a consumatori finali "equiparati" o "collettivi" di prodotti alimentari in confezioni predisposte, ma di dimensioni tali da non prestarsi al commercio al dettaglio, nonche` per le forniture di alimenti in confezioni che, pur predisposte per la vendita al dettaglio, non sono destinate a questa, ma alla successiva trasformazione, n quantitativi adeguati, da parte di stabilimenti industriali o di laboratori artigianali. Pertanto, non e` soggetta ad obbligo di etichettatura ne` di annotazione documentale del termine di conservazione la farina contenuta in sacchi destinati alla panificazione, non essendo destinata a consumatori finali, ne` preconfezionata per la vendita al dettaglio.   da vedere:Sen 17/10/1995 10821 sez 1 Civ