Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29155 del 21 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:29155PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il vincolo della continuazione può sussistere anche tra più reati associativi di stampo mafioso, purché sia accertata l'identità dell'associazione criminosa di riferimento e la condotta illecita successiva trovi la sua spinta psicologica nel pregresso accordo per il sodalizio. Ciò richiede una specifica indagine sulla natura dei vari sodalizi, sulla loro concreta operatività e continuità nel tempo, avuto riguardo ai profili della contiguità temporale, dei programmi operativi perseguiti e del tipo di compagine che concorre alla loro formazione, non essendo sufficiente la mera valutazione della natura permanente del reato associativo e dell'omogeneità del titolo di reato e delle condotte criminose. Pertanto, nel caso di appartenenza di un soggetto a diversi gruppi mafiosi, il riconoscimento della continuazione tra i relativi reati associativi presuppone l'accertamento dell'effettiva unitarietà dell'associazione criminosa di riferimento, senza che sia sufficiente la mera identità formale del titolo di reato, dovendosi verificare se le diverse fasi della condotta illecita siano espressione di un medesimo disegno criminoso ovvero siano state determinate da eventi "traumatici" che abbiano comportato una soluzione di continuità nell'adesione al sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/09/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIACOMO ROCCHI;
lette le conclusioni del PG Dr.ssa ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, accoglieva parzialmente l'istanza di riconoscimento della continuazione avanzata nell'interes…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.