Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19230 del 13 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19230PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando la condotta abituale dell'agente, caratterizzata da violenze fisiche e/o morali, cagioni sofferenze e privazioni tali da compromettere gravemente l'equilibrio psico-fisico della persona offesa, indipendentemente dall'esistenza di un concreto pericolo per la sua incolumità. La sussistenza del reato non richiede la prova di intenti sopraffattori da parte dell'agente, essendo sufficiente l'accertamento di una condotta abituale e sistematica di sopraffazione, anche in assenza di gravi lesioni, purché idonea a determinare uno stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima. Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute attendibili e coerenti, possono costituire prova sufficiente ai fini della configurazione del reato, anche in assenza di riscontri oggettivi diretti, ove siano prive di finalità risarcitorie e trovino conferma in elementi indiretti, come la certificazione medica delle lesioni riportate. La condanna per il reato di maltrattamenti in famiglia non può essere esclusa per il solo fatto che la condotta non sia stata caratterizzata da intenti sopraffattori o da un concreto pericolo per l'incolumità della vittima, essendo sufficiente l'accertamento di una condotta abituale e sistematica di sopraffazione, anche in assenza di gravi lesioni, purché idonea a determinare uno stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. GU. Vi. , nato a (OMESSO); avverso la sentenza emessa 02/05/2006 dalla Corte di Appello di Napoli;

esaminati gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere Dott. PAOLONI Giacomo;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO E IN DIRITTO

Che:

- …

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