Il provvedimento di diniego del condono edilizio è illegittimo per difetto di motivazione qualora l'amministrazione non abbia adeguatamente accertato e dimostrato, oltre alla preesistenza del vincolo paesaggistico-ambientale rispetto alla realizzazione dell'intervento abusivo, anche la non conformità delle opere realizzate alle norme e prescrizioni degli strumenti urbanistici vigenti. L'obbligo di motivazione, inteso in senso sostanziale e funzionale, impone all'amministrazione di esternare compiutamente il percorso logico-giuridico seguito per giungere alla decisione adottata, in modo da consentire al destinatario di comprenderne le ragioni e di poter utilmente accedere alla tutela giurisdizionale. Pertanto, il diniego del condono edilizio è illegittimo ove la motivazione non indichi specificamente gli aspetti di contrasto delle opere abusive con lo strumento urbanistico generale, essendo tale requisito, unitamente alla preesistenza del vincolo, necessario ai fini dell'esclusione della possibilità di sanatoria ai sensi dell'art. 32, commi 26 e 27, della legge n. 326/2003.