Cassazione penale Sez. III sentenza n. 40340 del 28 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40340PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice di legittimità, in sede di giudizio di cassazione, non può procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, né adottare autonomamente parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti diversi da quelli utilizzati dal giudice di merito. Il sindacato del giudice di legittimità è limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione adottata dal giudice di primo grado, senza possibilità di una nuova autonoma valutazione del compendio probatorio. Pertanto, le doglianze meramente critiche della valutazione probatoria effettuata dal giudice di merito sono inammissibili in sede di ricorso per cassazione, in quanto precluse al giudice di legittimità. Analogamente, la determinazione della pena, se immune da vizi logici, non può essere ulteriormente sindacata in sede di legittimità, essendo rimessa alla discrezionalità del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - Consigliere

Dott. MANZON Enrico - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/05/2010 del Tribunale di Benevento-Guardia Sanframondi;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Enrico Manzon;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. Corasaniti Giuseppe, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibili i ricorsi;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'acco…

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