Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46262 del 14 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:46262PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione richiede la prova di un contributo causale e volontario dell'agente, non essendo sufficiente la mera mancata impedimento delle condotte estorsive altrui. Pertanto, la responsabilità concorsuale nel delitto di estorsione non può essere affermata sulla base della sola omissione di atti impeditivi, in assenza di una condotta attiva finalizzata alla realizzazione del reato, dovendo il giudice accertare in modo rigoroso l'effettiva efficienza causale del contributo del concorrente e il suo dolo specifico di partecipazione al fatto estorsivo. La mera conoscenza dei fatti estorsivi e la mancata denuncia non integrano di per sé gli estremi del concorso nel reato, essendo necessaria la prova di un apporto causale e volontario alla realizzazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matild - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINO Piero - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO Ignazi - Consigliere

Dott. COSCIONI G - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/12/2018 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore delle parti civili (OMISSIS) e (OMISSIS), Avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), che ha concluso co…

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