Cassazione penale Sez. V sentenza n. 50940 del 8 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50940PEN

Massima

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Il reato di diffamazione aggravata si prescrive nel termine ordinario di sei anni, decorrente dalla data di commissione del fatto, salvo i periodi di sospensione del corso della prescrizione per impedimenti dell'imputato o del suo difensore e per l'adesione a scioperi forensi. Pertanto, il giudice è tenuto a rilevare d'ufficio la prescrizione del reato, anche se intervenuta successivamente alla pronuncia di primo grado, annullando la sentenza senza rinvio agli effetti penali. Ciò non esime tuttavia il giudice dall'esaminare gli altri motivi di ricorso, al fine di verificare l'eventuale applicazione del capoverso dell'articolo 129 c.p.p. e di decidere sugli effetti civili. In particolare, la prova del reato di diffamazione può fondarsi sul contenuto della querela presentata dall'imputato, a prescindere dalla conoscenza effettiva delle offese da parte delle persone offese al momento della consumazione del reato. Inoltre, la presentazione di una querela presso un ufficio di polizia giudiziaria comporta la prospettazione che il suo contenuto possa essere conosciuto da una pluralità di soggetti, in ragione del dovere dell'operante di trasmetterla all'autorità giudiziaria. Infine, la richiesta di applicazione della causa di non punibilità di cui all'articolo 131-bis c.p. è irrilevante per i reati di diffamazione, essendo tale disposizione non applicabile ai reati di competenza del giudice di pace.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luig - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal difensore di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/4/2016 del Tribunale di Avellino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Di Leo Giovanni, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata il Tribunale di Avellino ha confermato al…

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