L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un atto dovuto e vincolato, che non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento all'interessato, in quanto quest'ultimo non può non essere a conoscenza dell'abuso rientrante nella sua sfera di controllo. L'ordinanza di demolizione non deve necessariamente indicare le conseguenze dell'inottemperanza, come l'esecuzione d'ufficio da parte del Comune con addebito delle spese, né l'esatta delimitazione delle aree da acquisire al patrimonio comunale, in quanto tali elementi possono essere oggetto di successivi e separati provvedimenti. Ai fini della qualificazione di una struttura come "nuova costruzione" soggetta a titolo edilizio, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. e.5) del D.P.R. n. 380/2001, non rileva il mancato ancoraggio al suolo o l'assenza di allacci a reti tecnologiche, essendo dirimente il carattere funzionale dell'utilizzo, ovvero se la struttura sia diretta a soddisfare esigenze meramente temporanee o meno. Anche la semplice rimozione di una casa mobile prefabbricata, anziché la demolizione, può essere idonea al ripristino dello stato dei luoghi ordinato dall'Amministrazione.