Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale per oltre 24 mesi sulla domanda di condono edilizio presentata dal ricorrente comporta l'accoglimento tacito della stessa, con conseguente formazione del silenzio-assenso, il quale rimane efficace fino a quando non sia annullato in via di autotutela dalla stessa amministrazione. Inoltre, il diritto dell'amministrazione di richiedere il conguaglio dell'oblazione già versata si prescrive nel termine di 36 mesi dalla presentazione della domanda di condono, decorso il quale l'amministrazione non può più pretendere il pagamento di ulteriori somme. Pertanto, l'annullamento degli atti con cui l'amministrazione ha comunicato l'archiviazione della domanda di condono e richiesto il pagamento di un conguaglio dell'oblazione, nonché la declaratoria della formazione del silenzio-assenso e della prescrizione del diritto al conguaglio, costituiscono la più adeguata e specifica riparazione dell'interesse fatto valere dal ricorrente, escludendo la possibilità di un ulteriore risarcimento del danno.