Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 1546 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:1546SENT

Massima

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Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, la quale abbia manifestato espressamente di non avere più interesse alla decisione della controversia. In tal caso, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio tra le parti. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando pronunce su questioni prive di utilità pratica per il ricorrente. Infatti, il venir meno dell'interesse alla decisione del ricorso, manifestato dalla parte in modo inequivoco, determina il difetto di una delle condizioni dell'azione, rendendo improcedibile il giudizio. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse, pertanto, costituisce l'epilogo naturale di un processo in cui la parte abbia perso l'interesse originario all'accoglimento della propria domanda, senza che il giudice possa comunque pronunciarsi nel merito della controversia. In tali ipotesi, la compensazione delle spese di giudizio rappresenta la soluzione equa, in considerazione del fatto che il venir meno dell'interesse è ascrivibile alla sfera di autodeterminazione della parte ricorrente.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/01/2023

N. 01546/2023 REG.PROV.COLL.

N. 10644/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10644 del 2016, proposto da
Soc Cincinnato S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 68;

contro

Regione Lazio, in persona del Presidente in carica della Giunta Regionale, rappresentato e difeso dall'((omissis)), domiciliataria ex lege in Roma, via ((omissis)), 27;

per l'annullamento

del diniego del permesso di ricerca di acqua termominerale da denominarsi "Cincinnato" ubicato nel territorio del comune di Anzio - località Tor Caldara

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