Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32774 del 27 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:32774PEN

Massima

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Il dolo richiesto per il delitto di bancarotta fraudolenta documentale ex art. 216, comma 1, n. 2, l. fall. è il dolo generico, costituito dalla consapevolezza dell'agente che la confusa tenuta della contabilità potrà rendere impossibile la ricostruzione delle vicende del patrimonio, senza che sia necessaria la specifica volontà di impedire tale ricostruzione. Pertanto, il reato si configura anche quando l'omessa o irregolare tenuta delle scritture contabili sia ascrivibile a negligenza o imperizia dell'amministratore, purché egli fosse consapevole che tale condotta avrebbe potuto pregiudicare la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari della società fallita. L'elemento soggettivo non richiede la finalità di procurare a sé un ingiusto profitto o di ledere le ragioni dei creditori, essendo sufficiente la coscienza e volontà di tenere una contabilità irregolare o di non conservare le scritture contabili. La mera deduzione di una carenza istruttoria, senza confrontarsi con le specifiche argomentazioni della sentenza impugnata, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione per mancanza di specificità del motivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 822/2014 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 03/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. ((omissis)) ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 3 febbraio 2015 la Corte d'Appello di Perugia ha confermato la sentenza di primo grado con …

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