Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18225 del 2 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18225PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può legittimamente fondare il proprio convincimento sull'analisi complessiva del materiale probatorio, ivi comprese le risultanze delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, senza che la mancanza di specifiche dichiarazioni accusatorie da parte di collaboratori di giustizia possa inficiare la logicità e la ragionevolezza della motivazione, purché questa risulti coerente con i dati fattuali acquisiti e non sia affetta da manifesta illogicità o irragionevolezza. Il giudice di legittimità non può sindacare nel merito l'interpretazione data dal giudice di merito al contenuto delle conversazioni intercettate, se non nei limiti della manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione, essendo tale valutazione rimessa alla sua esclusiva competenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giusepp - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/11/2022 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere SANTALUCIA GIUSEPPE;
sentite le conclusioni del PG PERELLI SIMONE, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore:
L'avv. (OMISSIS) conclude insistendo per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Napoli, in funzione di giudice del riesame, ha confermato l'ordinanza con…

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