Il provvedimento di diniego di rinnovo di una concessione demaniale marittima annuale, adottato dal dirigente di un'Autorità Portuale senza il previo parere obbligatorio del Comitato Portuale, è illegittimo per violazione dell'art. 8, comma 3, lett. h) e dell'art. 9, comma 3, lett. f) della legge n. 84/1994, in quanto la competenza a decidere in materia di concessioni demaniali marittime spetta al Presidente dell'Autorità Portuale, previo parere obbligatorio del Comitato Portuale. Tale vizio procedimentale non è sanabile ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990, in quanto il provvedimento di concessione di un bene demaniale comporta una valutazione discrezionale circa la rispondenza dell'occupazione e dell'uso del bene all'interesse pubblico, ai sensi degli artt. 36 e 38 del Codice della Navigazione. Pertanto, l'Autorità Portuale, nel valutare l'istanza di rinnovo di una concessione demaniale marittima annuale, deve tenere conto della concreta incidenza del progetto di realizzazione del nuovo waterfront sull'area oggetto della concessione, non essendo sufficiente la mera affermazione di una generica incompatibilità, in assenza della dimostrazione dell'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo e dell'imminenza della sua realizzazione. Inoltre, il danno lamentato dal concessionario per la mancata proficua utilizzazione della struttura galleggiante non può essere risarcito, in quanto avrebbe potuto essere ragionevolmente evitato mediante la tempestiva richiesta di tutela cautelare, successivamente rinunciata.