Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5565 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:5565SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il silenzio serbato dall'Amministrazione comunale sulla richiesta di permesso di costruire, afferma che: Il silenzio serbato dalla Pubblica Amministrazione sull'istanza di un privato, titolare di una posizione differenziata rispetto alla generalità dei cittadini, costituisce un inadempimento all'obbligo di concludere il procedimento con un provvedimento espresso, in ossequio ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 della Costituzione e agli artt. 2 e 3 della Legge n. 241/1990. Il termine di un anno previsto dall'art. 31 c.p.a. per la proposizione del ricorso avverso il silenzio non costituisce un termine di decadenza, ma una mera presunzione legale assoluta circa la persistenza dell'interesse del privato ad ottenere il provvedimento richiesto, che può essere superata dalla reiterazione dell'istanza da parte dell'interessato. Pertanto, l'Amministrazione è tenuta a concludere il procedimento con un provvedimento espresso, pronunciandosi in via definitiva sulla richiesta di permesso di costruire, entro il termine assegnato dal giudice, a pena di condanna al risarcimento del danno per il ritardo ingiustificato. La sentenza, inoltre, dispone la trasmissione della stessa all'Organismo di Valutazione Interna, al Direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane dell'Amministrazione resistente e al Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, nonché, al passaggio in giudicato, alla Corte dei Conti, al fine di verificare eventuali profili di responsabilità per il prolungato silenzio serbato dall'Amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/05/2020

N. 05565/2020 REG.PROV.COLL.

N. 15230/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 15230 del 2019, proposto da
Sorain Cecchini S.P.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, viale G. Mazzini, 11;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per la declaratoria

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