Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25896 del 7 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25896PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di rapina aggravata, in quanto delitto contro il patrimonio commesso con violenza o minaccia alla persona, assorbe il reato di lesioni personali aggravate, in quanto la violenza o minaccia alla persona costituisce elemento essenziale della fattispecie di rapina. Pertanto, il giudice non può condannare l'imputato per entrambi i reati, ma deve ritenere assorbito il reato di lesioni nel più grave reato di rapina aggravata, in applicazione del principio di specialità di cui all'art. 15 c.p. Ciò in quanto la condotta violenta o minacciosa, che integra il reato di lesioni, rappresenta un elemento costitutivo della fattispecie di rapina, la quale pertanto assorbe il reato di lesioni in virtù del rapporto di specialità tra le due norme incriminatrici. Il giudice, nel caso concreto, è tenuto a valutare attentamente gli elementi fattuali della condotta dell'imputato per accertare se essa integri gli estremi del reato di rapina aggravata, con conseguente assorbimento del reato di lesioni, ovvero se le due condotte siano autonomamente configurabili, dando luogo a un concorso formale di reati. Tale valutazione deve essere adeguatamente motivata, al fine di consentire il controllo della correttezza giuridica della qualificazione dei fatti operata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/5/2020 della Corte d'appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Di Paola Sergio.
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FODARONI Maria Giuseppina che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Messina, con sentenza del 20 maggio 20…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.